LETTERA A ROBERTO FICO ED ALESSANDRO DI BATTISTA... ma non solo

(il Meet Up e’ solo uno strumento!) 



Alessandro, Roberto, (ma anche Beppe, Gianroberto e tutto il MoVimento)

Colgo l’occasione della lettera ai meet up che e’ stata pochi giorni fa su www.beppegrillo.it per scrivervi. Sapevo di un iniziativa legata ai meet up che Alessandro Di Battista e Roberto Fico stavano portando avanti e più volte (Alessandro puo’ confermare) ho chiesto come stesse andando proprio perché sono convinto che questi, come anche altri strumenti di aggregazione simili, abbiano un ruolo importantissimo nella comunicazione e collaborazione Movimento-Base MA che ci siano degli aspetti che vadano affrontati sia per migliorare il contributo che questi possono apportare, che per eliminare alcune problematiche che se non risolte possono portare a divisioni che rischiano di danneggiare l’ottimo lavoro che molte persone del Movimento stanno facendo (non dimentichiamo infatti che i meet up rappresentano il legame con il territorio ed i cittadini… e che molti validi portavoce arrivano proprio da meet up storici!).

Entrando nel merito della lettera che avete pubblicato devo dire che in linea di massima mi trova d’accordo con diversi punti… tuttavia questi stessi punti hanno bisogno di approfondimenti e considerazioni che non so se al momento siano stati presi in considerazione o fino a che punto. Cerco di fare una lista qui di seguito cercando di dare anche degli spunti per cercare di stimolare una riflessione/discussione e trovare delle soluzioni.


CONDIVIDO che i meet up siano dei laboratori di condivisione di idee… ANCHE SE secondo me questo vale un po’ meno quando si parla di valori e contenuti del blog di Beppe Grillo (ad esempio, non credo che tutti i meet up ed attivisti condividano quanto detto in post come questo: “Passaparola: Mussolini non ha ucciso Matteotti, Arrigo Petacco”; oppure che condividano il modo con il quale il blog abbia ‘accompagnato’ la discussione per le alleanze al Parlamento Europeo)
  • SPUNTO PER AFFRONTARE IL PROBLEMA: accettare che i meet up possano esprimere dei punti di vista diversi dai contenuti del blog senza per questo tacciarli di “dissidenza”, soprattutto se questi punti di vista sono portati avanti con argomentazioni e spunti di riflessioni validi che possono dare una mano al Movimento a migliorare le scelte e ad implementare la tanto desiderata democrazia diretta.


CONDIVIDO che uno degli scopi dei meet up e’ quello di creare una cultura della partecipazione alla cosa pubblica… TUTTAVIA considerando la situazione attuale l’uso del condizionale “dovrebbero creare” e’ d’obbligo! Infatti quando diventano luoghi di polemica e diatribe (a volte determinate dalla voglia di persone più irruente O di imporre i propri punti di vista, O di ottenere visibilità in vista di eventuali elezioni) quello che succede e’ l’opposto. Che tipo di motivazione alla partecipazione pensate possa ricevere una persona con competenze, una carriera, una famiglia che si avvicina ad un meet up per cercare di poter contribuire e si sente rispondere che possono partecipare “solo attivisti di lunga data” o “non ti abbiamo mai visto ai banchetti”.
  • PROBLEMA: in questi casi il meet up e’ visto da alcuni attivisti come uno strumento per ottenere visibilità avvicinandosi ai portavoce travisando quanto voi scrivete nella lettera. Praticamente un analogo della gavetta che chi lavorava in una sezione di un partito classico faceva nella speranza di poter iniziare una carriera politica!
  • SPUNTI PER RISOLVERE IL PROBLEMA: i portavoce eletti e gli stessi attivisti dovrebbero fare molta attenzione a stimolare l’inclusione di nuove persone valide ed evitare assolutamente di stimolare atteggiamenti che alimentano questo tipo atteggiamento. In particolare dovrebbero evitare di rispondere a domande, osservazioni, critiche evitando l’argomento ed attaccando la persona che le solleva solo perché non fa parte di un meet up o non ha partecipato ad eventi sul territorio.
  • COMPLICAZIONE: gli spunti per risolvere il problema non si possono applicare per gli attivisti (in quanto una persona non eletta che NON condivide i valori del Movimento non ha niente da perdere nel perseverare in un comportamento del genere… i portavoce invece hanno un ruolo chiave ed istituzionale. Ci sono due modi che assieme secondo me potrebbero essere usati per cercare di affrontare la cosa:
    • Come sono stati fatti dei corsi di comunicazione a chi va in televisione e fa comizi importanti, così si dovrebbero fare dei corsi sulle dinamiche di gruppo, team management e leadership (questo aiuta i portavoce in buona fede a evitare errori che possono aver gravi ripercussioni)
    • Nel caso di portavoce in malafede o non all’altezza fornire la possibilità di attivare il processo di RECALL (ad oggi non non e’ ancora chiaro come questo possa esser fatto)


INOLTRE la frase “L’uso del nome “Beppe Grillo” sarà inibito qualora gli scopi del meetup fossero evidentemente contrari alle finalità descritte dal suo blog” potrebbe essere molto controversa… c’e’ chi potrebbe interpretarla come: “o vi allineate al blog, o sarete esclusi!”. Naturalmente bisogna valutare bene il contesto… tuttavia il Movimento si era presentato come un’alternativa dove opinioni diverse potevano essere discusse trovando un accordo democratico votando sulla piattaforma… senza alcun legame con interessi legati a criminalità, industrie, poteri forti, etc… solo i cittadini contano.
  • SPUNTO PER AFFRONTARE IL PROBLEMA: anche qui penso sia importante accettare che opinioni diverse dai contenuti espressi nel blog possano essere presi in considerazione e discussi senza pregiudizi. Eventualmente, se necessario, si potrebbero richiedere votazioni sul sistema operativo 5 stelle per definire la linea da seguire.


INFINE la vostra lettera si conclude con una serie di precisazioni e regole che, chiunque di buon senso e con l’esperienza adeguata, non può che condividere e che il sottoscritto come anche tutti gli attivisti validi con cui ho lavorato nel Meet Up Europa, di Londra ed Amsterdam abbiamo seguito (a parte Alessio Tacconi che aveva creato i suo meet up estero dopo che il Meet Up Europa l’aveva segnalato allo staff):
    1. I meet up non sono il Movimento
    2. La partecipazione non da diritto all’uso del logo
    3. I portavoce eletti non possono essere organizer, assistant organizer, dei meet up
    4. Qualsiasi dichiarazione fatta dai membri del meet up e’ fatta a titolo personale
    5. I meet up hanno ambito territoriale ristretto. Per la loro natura orientata a temi locali, non hanno motivo di esistere meet up regionali o nazionali.
PERO’ sull’ultimo punto vorrei aggiungere un commento: per quanto riguarda gli italiani residenti all’estero, che sono sparpagliati in tutto il globo, esiste la necessita’ di avere uno strumento per potersi coordinare, condividere informazioni e migliorare la condivisione di idee e iniziative (legate sia a problematiche tipiche degli italiani emigrati e residenti all’estero che per poter creare sinergie allo scopo di meglio contribuire al progetto del Movimento 5 Stelle). Non credo che questo sia in contrasto con il punto 5 ma credo che questo punto, espresso in questo modo, rischi di creare più problemi che chiarimenti (dato che e’ interpretabile e rischia di privare una buona parte di popolazione che vorrebbe contribuire a questo progetto senza uno strumento importantissimo!).

A questo proposito condivido il bel commento di Maurizio su Facebook (link) ed aggiungo che senza il meet up Europa (che tra l’altro e’ stato utilizzato dallo stesso Beppe durante la campagna elettorale più volte (vedi post - http://www.beppegrillo.it/2012/12/un_appello_agli.html) il Movimento non sarebbe riuscito a certificare le quattro liste della circoscrizione estero. Quale esempio di attivismo disinteressato: migliaia di italiani espatriati ed emigrati in giro per il mondo che si sono recati nei consolati di tutto il mondo per attivare la raccolta firme, raccoglierle e consegnarle (zaino in spalla) a Roma… senza nemmeno un centesimo fornito ne dallo stato, ne dal Movimento!



IMPORTANTE: C’e’ anche un aspetto importantissimo che manca nella vostra lettera ai meet up (che pero’, spero, sia solo un inizio… e non implica che non stiate ragionando anche su questo aspetto): definire un canale di comunicazione BASE - MOVIMENTO.
Infatti ad oggi le idee, i contribuiti, e tutto quello che un meet up può fare, giungono al Movimento se qualcuno ascolta: i portavoce. Se un portavoce ‘ascolta’… bene! Se un portavoce NON ascolta il canale di comunicazione non esiste e diventa impossibile per un meet up contribuire realmente (senza considerare le frustrazioni e demotivazioni che ne derivano). E’ vero che non e’ possibile che i portavoce ascoltino e leggano ‘tutto’ (soprattuto se le richieste sono de-strutturate ed volte polemiche). Tuttavia ritengo IMPORTANTISSIMO per il Movimento che si definisca un modo chiaro per poter contribuire in maniera efficiente. Quante volte a Londra o generalmente in Europa (ma anche in Italia) abbiamo avuto esperti e professionisti estremamente competenti, spesso neanche interessati a candidarsi, che hanno iniziato a seguire e dare una mano per proposte o iniziative… poi, dato che il loro lavoro e contributo (tempo sottratto alla propria vita professionale e personale) restava inascoltato sono spariti.

Tenete presente che alle scorse elezioni all’estero il Movimento era sconosciuto e c’era Monti che, solo perché aveva un’immagine più credibile di Berlusconi, ha preso molti voti (guardate gli scorsi risultati). Le competenze e voglia di contribuire di queste persone rappresenta un capitale… se riusciamo a trovare un modo per valorizzare questo capitale la credibilità del Movimento non potrà che aumentare (vedi video “Il piu’ scemo e’ ingegnere!”). Questo naturalmente se le problematiche citate qui sopra verranno risolte.

Concludo augurandovi un buon lavoro e sperando di vedere presto delle novità che aiuteranno a motivare, unire e far crescere gli attivisti, i portavoce ed il Movimento stesso!

PS: tutto quello che ho scritto in questo post e’ scritto a titolo personale, da cittadino che sta cercando di contribuire ad un progetto di cui condivide i valori fondanti, il tutto allo scopo di migliorare il nostro paese e magari anche l’Europa. Il logo del Movimento presente nella foto e’ stato utilizzato in presenza di portavoce regolarmente eletti che hanno partecipato all’evento di Londra a Novembre 2013 (Manlio Di Stefano, Maria Edera Spadoni, etc.)


PPS: quanto ho scritto in questa lettera non e’ esaustivo… e’ solo uno spunto su temi che secondo me andrebbero valutati e discussi attentamente. Nel caso ci fosse l’interesse di approfondire alcune tematiche che presento sono a completa disposizione (la cosa migliore sarebbe comunque trovare un modo per dare la possibilità alla base certificata di contribuire)
LETTERA A ROBERTO FICO ED ALESSANDRO DI BATTISTA... ma non solo LETTERA A ROBERTO FICO ED ALESSANDRO DI BATTISTA... ma non solo Reviewed by Nola on 3:55 PM Rating: 5

No comments:

Powered by Blogger.