Starace, Cambiamento, Management... ma soprattuto spirito critico!



Da alcuni giorni gira su Facebook un articolo e video di una risposta che Francesco Starace, Amministratore Delegato dell'Enel, ha dato agli studenti della Luiss Business School su quale sia la chiave del successo per un AD che vuole cambiare una organizzazione.

Quello che dice nella risposta è abbastanza in controtendenza rispetto a quello che si sente in genere: evidenzia una tattica che alcuni indicano come presa dall'arte della guerra. Una tattica che molti, pur adottandola, non avrebbero mai suggerito esplicitamente (specialmente in certi paesi dove mobbing e certi comportamenti scatenano il terrore per i capi che temono il ruolo degli HR... ovvero chi gestisce le risorse umane).

Molte persone avrebbero espresso un giudizio fermandosi a quella dichiarazione... ma sarà per come son fatto io (incluso il fastidio della pubblicità invasiva del sito dove il video della risposta in questione era disponibile) sono andato a cercarmi il video completo su YouTube. Ho scoperto non solo che la risposta in discussione era incompleta così come riportata, ma anche che ci sono molti spunti che ritengo interessanti ed utili... soprattutto per studenti universitari o di masters che hanno l'ambizione di fare una carriera e diventare dirigenti. Scrivo qui di seguito alcune delle cose che ci ho colto e le mie considerazioni. Spero a qualcuno possano essere utili.

1) alla domanda "come si diventa Starace" ha risposto parlando della sua formazione e di come abbia, per via dei frequenti traslochi, cambiato spesso scuola... e di come abbia imparato a capire cosa vogliono i professori piuttosto che studiare indiscriminatamente.

Punto molto interessante: in parte lo condivido (allo scopo di raggiungere l'obbiettivo di breve termine, ad esempio prendere un bel voto ed essere promosso). Però io aggiungerei che è importante anche imparare in generale: sia le materie che gli aspetti sociali legati alla scuola. La scuola e l'università rappresentano i primi passi formativi di un individuo nella società. Secondo me un grande risultato per un/a ragazzo/a in questo periodo della sua vita non è solo capire cosa vogliono i professori per ottenere risultati, ma anche capire quanto è importante imparare e soprattutto scoprire cosa piace (le cose che ci piacciono sono quelle nelle quali eccelleremo!).

2) alla domanda di come muoversi in una azienda risponde: non andare controcorrente... e che per lui un'organizzazione di una azienda è tridimensionale.

Anche qui da una parte condivido in quanto ritengo vero che le organizzazioni, soprattutto quelle grandi e le multinazionali, sono complesse. Ha grande importanza imparare a muoversi navigando la "matrice" ed evitare di sprecare energie lottando contro qualcosa che non abbiamo la possibilità o capacità di influenzare (leggo così il significato di "andare contro corrente"). Tuttavia mi va di aggiungere un "però". Però ritengo importante a volte valutare dove la corrente ti porta... perché se la corrente, ti accorgi, sta portando te e la società verso un baratro... o semplicemente a commettere errori, secondo me è anche importante cercare di deviare la corrente. O addirittura ad uscirne. Ovviamente per fare questo ci vuole coraggio e capacità: una persona da sola non può mettersi contro tutti... per questo sono importanti quelli che in inglese si chiamano "soft skills", competenze sociali che spesso non vengono insegnate. Cose come comunicazione, psicologia di gruppo, diplomazia, saper negoziare, etc.

3) sempre in relazione alla domanda al punto 2, dice: seguire i propri talenti e non andare contro se stessi.

Qui condivido completamente: dice che andare contro corrente e fare anche qualcosa che non ci piace è uno spreco di energie, che già possiamo sentirci frustrati se la cose non vanno come vorremmo... se agiamo anche contro noi stessi come possiamo pensare di poter ottenere dei risultati ed essere felici?! Aggiungo che troppo spesso durante un percorso educativo ci focalizziamo (o ci focalizzano... chi dirige la nostra formazione?!) sui nostri punti deboli cercando di compensarli con ripetizioni, corsi... mentre trascuriamo i nostri punti di forza: punti che se coltivati ci possono portare ad eccellere!

4) quando parla di difficoltà dice che è importante affrontarle, ed anticipare invece di posticipare il momento in cui si affrontano. Evidenzia quanto sia importante l'esperienza quando si fa qualcosa del genere.

Condivido: spesso la natura umana ci porta a ignorare le cose difficili o semplicemente non volerle vedere e/o posticiparle fino a quando le conseguenze, a volta drammatiche (pensate ai disastri causati dalla mancata pianificazione ambientale e del territorio, o le crisi economiche e politiche), non ci costringono a sbatterci il muso! Far ricorso alla propria esperienza, e quella di altri quando non siamo abbastanza preparati, è il modo migliore per aumentare la possibilità di successo. Mentre anticipare non solo ci fa guadagnare tempo per prepararci... ma permette di prevenire invece che curare.

5) ad una domanda in cui gli viene chiesto chi è stato un esempio per lui risponde con molti spunti interessanti. Eccoli:

Consiglia di non legare la propria carriera e sviluppo ad una persona.
Punto interessante in quanto c'è il rischio di diventare la sua ombra e limitare le proprie capacità di sviluppo, ma anche di rischiare di soffrire gli errori che quella persona può fare (siamo umani e possiamo sbagliare) o di vedersi bloccati nel caso quella persona "cada in disgrazia".

Di valutare gli esempi che ci troviamo davanti, tenendo presente che possono essere buoni ma anche cattivi esempi.
Cosa importantissima... io personalmente ho imparato molto da buoni esempi, ma anche tantissimo da cattivi esempi (punto che tornerà più in là in questo post). Mi pare uno spunto interessante anche quando dice che ogni manager ha cose buone e cattive, e andrebbero valutati nel loro contesto.

Dice che le correnti mutano.
Buona osservazione. Una delle cose più importanti che ho imparato all'inizio della mia carriera è quella di alzare la testa dal lavoro che stavo facendo ogni tanto per capire cosa mi stava succedendo attorno: quante volte le priorità cambiano e quello che stiamo facendo può perdere priorità se non addirittura senso (in quello che spesso sentiamo chiamare "The Big Picture") ed è necessario aggiustare il tiro? Dimostrare capacità di osservazione e proattività è una qualità molto apprezzata dai manager e capi in gamba! Condivido anche quando dice che conviene puntare sul l'essere bravi piuttosto che sulla fortuna (anche se questa a volte può essere importante ed ha senso secondo me cercarla in modo intelligente).

Dice che è importante avere attorno persone, manager e capi che hanno il coraggio di prendere dei rischi puntando su di te (non ce ne sono molti).
Anche questo è molto importante... e condivido l'impressione che molti capi e manager non hanno il coraggio né di dare fiducia né di delegare. Per questo è molto importante valutare bene per chi si lavora in base anche alle proprie aspettative. Notare che un manager per esser bravo comunque ha bisogno di capire di chi si può fidare e a chi può delegare e cosa.

6) una cosa che dice che mi è piaciuta molto (quando parla del progetto della centrale elettrica innovativa in USA, nata da un progetto sbagliato) è che da un progetto sbagliato o con errori si può a volte fare qualcosa di buono.

Trovare opportunità quando le cose vanno bene può esser facile, ma spesso non richiede creatività. La capacità di trovare opportunità laddove ci sono errori o difficoltà... questo è indice di talento secondo me!

7) infine arriviamo al punto della polemica... ovvero quando gli viene chiesto dei collaboratori e quale è il successo per portare avanti il cambiamento in una organizzazione complessa.
Nella sua risposta Starace dice che bisogna identificare i centri di potere consolidati e distruggerli. Infliggere malcontento perché alla massa non piace soffrire e, dato che il capo impone quelle scelte perché ne ha potere, piano piano la massa si adatta e comincia ad andare per la nuova strada.

Invece di dire direttamente sono d'accordo o non sono d'accordo preferisco fare delle osservazioni che spero aiutino a sviluppare uno spirito critico (anche nel valutare quello che dice chi ci sta davanti, a prescindere che ci piaccia o no). Eccole qui:

Innanzitutto suggerisco di valutare bene il contesto in cui ci si trova. Valutare anche se si ha il potere necessario per fare una cosa del genere o c'è il rischio che la cosa ci si ritorca contro (e non parlo solo dal punto di vista personale, se il cambiamento che si vuole imporre è frutto di una valutazione errata il risultato potrebbe esser catastrofico). Inoltre penso sia importante valutare se la scelta di imporre il cambiamento in questo modo sia dettato dalla mancanza di capacità di gestire il cambiamento (esiste un approccio strutturato al cambiamento che si chiama "Change Management"... molti lo studiano e lo conoscono, ma ahimè non molti sanno passare dalla teoria alla pratica adattandolo ed applicandolo al contesto in cui si trovano!): in questo caso, se non si è onesti con se stessi e non si cerca il supporto necessario, il rischio è quello di farsi dei nemici inutilmente e fare degli errori madornali, perdendo anche la possibilità di ottenere validi suggerimenti su alternative migliori.

Inoltre questo metodo può essere molto utile per imporre UN cambiamento. Ma che succede se questo cambiamento è frutto di una valutazione errata... o dal punto di vista etico è sbagliato? (difficile non pensare alle riforme imposte da Renzi). Oppure che succede se siamo in buona fede ed abbiamo fatto un errore di valutazione ed i collaboratori che ci circondano non sono all'altezza e ci supportano in maniera acritica per "restare nelle nostre grazie", mentre chi sta soffrendo e cerca di avvisarci dell'errore non viene ascoltato? A questo proposito voglio fare un riferimento ad un post che ho fatto tempo fa in cui ho rivalutato un manager di cui non avevo una buona opinione e dal quale ho imparato una cosa molto importante: saper ascoltare e valutare bene chi ci sta affianco, ovvero i tuoi collaboratori, e quello che ci dicono oltre che il perché. Un bravo manager che dimostra integrità e vuole ottenere dei risultati sa ascoltare e valutare in maniera oggettiva sia quello che dicono i "fedelissimi" che quello che dicono "nemici" e "critici".

Su questo punto vorrei far anche notare che manca (nel post che gira in rete con questa risposta) una parte che condivido dove parla dei collaboratori. In questa parte dice quanto sia importante avere dei collaboratori validi, quanto sia importante non maltrattarli, non farli soffrire, non nasconderli se "troppo" bravi, di quanto sia importante che siano diversi e quanto sia importante saper gestire questa diversità. Di quanto sia importante coltivarli... e aggiungo che secondo me coltivarli vuol dire anche far comprendere loro gli errori che fanno, insegnarli a pensare con la loro testa ed incoraggiarli a pensare con la loro testa ascoltando anche le loro critiche (cosa che può solo arricchire).


Per concludere:
Non mi sento di poter è voler valutare e giudicare Starace per una delle cose che ha detto che può essere più o meno discutibile. Tuttavia, ricollegandomi a quanto dice in merito agli esempi che ha avuto (vedi punto 5), valuto le cose che ha detto facendomene un opinione personale ed osservando che ci sono molte cose interessanti che potrebbero essere utili... sempre se si mantiene un approccio critico valutando quali cose siano buoni spunti e quali cattivi spunti.



PS: Confesso che quanto scrivo fa parte anche di un sogno di cambiamento che io stesso ho... non so se la mia strategia di provare a dare l'esempio nell'avere uno spirito critico e confrontarsi nel merito delle questioni in maniera pacata (a prescindere che gli altri ci piacciano o meno) darà risultati velocemente come si aspetta chi usa la tattica suggerita da Starace... ma del resto non sono l'AD di chi legge e sono una persona paziente ;-)
Starace, Cambiamento, Management... ma soprattuto spirito critico! Starace, Cambiamento, Management... ma soprattuto spirito critico! Reviewed by Nola on 9:49 PM Rating: 5

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